domenica 6 febbraio 2011

Il faro alla fine del mondo

Ora non mi vede nessuno, posso lasciarmi andare. E allora piango. Piango perchè sono triste di lasciare tutto questo splendore, ma soprattutto piango perchè sono felice. E' uno stato d'animo contraddittorio, ma è così bello che penso che non vorrei mai scendere dalla moto, non vorrei sentire la voce sua nè di nessun altro ma solo vivere quest'istante, illuminato da una mezzaluna bellissima e limpida. Percorriamo in moto la sola strada asfaltata dell'isola, perchè questo posto è così,attraversato da un'unica direttrice, dalla quale si diramano, come le spine di un pesce, altri viottoli sterrati che portano al mare, sentieri che costeggiano la salina o che attraversano tratti coperti da una vegetazione scarna, fatta di cespugli secchi e spinosi, di rovi polverosi e che infine si allargano tutti verso spiagge magnifiche



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Arriviamo a destinazione (...). Conosco questo posto (...), si tratta di un faro all'estremità dell'isola. Qualcuno lo chiama "il faro alla fine del mondo"...



DA "E' SUCCESSO IN PARADISO"

G. VIAZZI

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